lunedì 26 novembre 2018

Insight arriva su Marte

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Stasera, 26 novembre 2018, la sonda InSigth della NASA atterrerà su Marte, in questo articolo troverete tutti i dettagli che la riguardano e l’importanza che la missione ricopre.


InSigth è l’acronimo di “INterior exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport”, e come avrete intuito il suo compitò sarà lo studio della struttura interna di Marte.
A differenza di Curiosity e Opportunity non si tratta di un rover, ma di un lander; infatti non si muoverà dal punto di atterraggio.     

sabato 24 novembre 2018

Sole, Stelle e Diagramma H-R

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Lontano dalle luci della città, in una notte serena e senza Luna, sono numerose le stelle che potete ammirare.
Seppur uguali a prima vista, già dopo qualche minuto, tempo necessario affinché l’occhio si abitui alla carenza di luce, è possibile notare delle differenze di colore.
Le stelle, infatti, si differenziano tra loro per massa, dimensioni, e luminosità (fattori indubbiamente legati tra loro e alla composizione intrinseca di ogni stella).
Nasce pertanto la necessità di catalogarle per meglio studiarne l‘evoluzione.

I criteri iniziali di etichettatura si basavano unicamente sulla composizione, e nello specifico, sulla predominanza nello spettro delle linee di idrogeno, classificandole così secondo un ordine alfabetico dalla lettera A alla Q, dove A indicava le stelle in cui l’idrogeno si distingueva maggiormente.

martedì 20 novembre 2018

Incubus

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Pandafeche
La paralisi del sonno è una delle esperienze più spaventose che possono capitare. Mentre si sta dormendo, durante il sonno, ci si sveglia all'improvviso senza una reale ragione e senza avere il minimo controllo del proprio corpo, con una sensazione terribile di qualcosa che incombe a pochi passi e che diventa sempre più concreta e reale man mano che si avvicina. 

Perché sono sempre esperienze negative? Pare che la combinazione di attività mentale onirica e stato di veglia provochi delle allucinazioni, quasi sempre avvertite come visioni o sensazioni paurose. Il terrore, infatti, è un elemento centrale, probabilmente causato da una iper-attivazione dell’amigdala, la parte del cervello responsabile dei meccanismi di ansia e paura.
Secondo gli studi effettuati esistono tre diversi effetti allucinatori associati che si possono vivere durante la fase di paralisi del sonno. La presenza di un estraneo nella stanza, persino non umano, che in un primo momento si limita a fissarci in modo inquietante e poi si avvicina sempre di più fino a toccarci. La sensazione di forte pressione sul petto, come se qualcuno stesse spingendo sulla cassa toracica tenendoci le mani al collo per farci soffocare. E la sensazione di levitazione, di uscire dal proprio corpo, quasi come nelle più famose esperienze extracorporee.


sabato 10 novembre 2018

Occlusione Intestinale

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In chirurgia l'occlusione intestinale può essere definita anche Ileo.

Per ileo si intende una grave condizione patologica legata all'arresto della progressione della digestione del contenuto intestinale. In base alla causa si possono distinguere:

ileo paralitico (o adinamico) quando l'alterazione è funzionale e conseguente ad una paralisi della muscolatura dell'intestino con blocco della peristalsi.
ileo meccanico quando l'occlusione è dovuta ad un ostacolo vero e proprio

Viene invece definita subocclusione intestinale una condizione particolare di ileo meccanico, nella quale l'ostruzione è solo parziale e si manifesta con episodi subacuti e/o ricorrenti.



ILEO MECCANICO
L'ileo meccanico è caratterizzato dalla sofferenza di un segmento circoscritto dell'intestino mentre il resto del viscere viene coinvolto solo in un secondo momento. Il lume intestinale può essere ostruito per:
causa intraluminale: da ostacolo presente al suo interno
causa intramurale: da alterazione parietale che ne riduca il lume:
causa extraintestinale: da compressione esterna

lunedì 5 novembre 2018

Ferri Chirurgici

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I ferri chirurgici sono degli strumenti progettati per essere usati durante un intervento chirurgico. Il loro utilizzo serve ad ottenere effetti come la modifica dei tessuti biologici o l'accesso alle cavità attraverso le superfici per la loro visualizzazione.

Nel corso del tempo, sono stati progettati e costruiti diversi tipi di strumenti chirurgici, sia per la chirurgia generale che per quella specialistica.

Tali strumenti sono generalmente suddivisi in sei classi per funzione.


  • Strumenti da taglio
  • Cogliere o detenzione di strumenti
  • Pinze emostatiche (strumenti utilizzati per fermare il flusso di sangue)
  • Divaricatori
  • Morsetti e distrattori
  • Accessori e impianti

domenica 4 novembre 2018

Arancione "carota", il colore della ricchezza


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Questa volta vogliamo proporvi una curiosità su una delle specie vegetali più conosciute al mondo, la carota, scientificamente nota come “daucus carota”.

La sua radice, porzione di cui noi ci cibiamo, possiede delle straordinarie proprietà benefiche per il nostro organismo. Come molti sanno, infatti, la carota è ricca di carotene, un pigmento giallo/arancio che, una volta introdotto nel corpo, si trasforma in vitamina A.



La vitamina A, anche detta retinolo, è un componente della rodopsina, sostanza presente sulla retina, fondamentale per la capacità visiva. Tale vitamina è inoltre di estrema importanza poiché previene l’insorgere di alcune patologie dell’oculari.

Dobbiamo però considerare che le carote contengono anche vitamina B, C e sali minerali, componenti anch'esse essenziali per il mantenimento di un buono stato di salute. Da notare il fatto che numerose sostanze contenute in queste famose radici, essendo molto piccole, possono “attraversare” la ghiandola mammaria e contribuire ad arricchire il latte materno ed inoltre possiedono un alto potere purificativo ed antiossidante, tanto da far considerare la carota un alimento “antitumorale”.

martedì 30 ottobre 2018

LA FEBBRE – Curiosità

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“la febbre è uno dei grandi mezzi di guarigione” - Ippocrate, IV secolo a.C. 

La febbre è una condizione fisiopatologica caratterizzata da un innalzamento sopra la norma della temperatura corporea non causato da variazioni della temperatura ambiente (la produzione di calore supera perciò le perdite). Essa però va distinta dall’ipertermia!
Ipertermia: Aumento della temperatura corporea causato da fattori ambientali (es. colpo di calore) quando l’organismo è incapace di dissipare l’eccesso di calore.

Quindi, riassumendo, la febbre è causata da condizioni interne al nostro corpo, ed è, salvo rarissimi casi, un meccanismo di difesa contro gli agenti patogeni; l’ipertermia è invece causata da condizioni esterne al corpo (es. esposizione a temperature di 50 °C).

Adesso andiamo alla curiosissima particolarità che vogliamo mostrarvi noi di ScienBlog.




martedì 17 luglio 2018

Tessuto nervoso

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Il tessuto nervoso ha la funzione di ricevere, elaborare e trasmettere gli impulsi. Costituisce il Sistema Nervoso, a sua volta organizzato in un Sistema Nervoso Centrale (SNC), che comprende encefalo e midollo spinale e tonaca neurale dell’occhio, e in un Sistema Nervoso Periferico (SNP), formato dai gangli e dai nervi.
L’unità funzionale del tessuto nervoso è una cellula altamente specializzata che presenta una precisa architettura e la capacità di poter essere eccitata: il neurone. Il neurone è coadiuvato nelle sua funzioni da altre tipi cellulari che nel loro insieme prendono il nome di neuroglia (nevroglia) o semplicemente glia.

Il neurone

Ciascun neurone è formato da un corpo cellulare, detto pirenoforo o soma, da cui si dipartono uno o più processi citoplasmatici atti alla ricezione di impulsi, i dendriti, ed un prolungamento citoplasmatico deputato alla trasmissione di impulsi: l’assone (l’assone viene anche indicato con il termine di fibra). Nel pirenoforo troviamo il nucleo, i diversi organelli citoplasmatici e abbondanti ribosomi che, al microscopio ottico, sono evidenziabili come granuli di natura basofila, detti complessivamente sostanza tigroide del Nissle. I dendriti sono sottili e molto ramificati e possono essere ricoperti di protuberanze dette spine o gemme. Gli assoni sono generalmente lisci, più grandi e lunghi dei dendriti, originano dal pirenoforo a livello del monticello assonico e si possono ramificare

Tessuto muscolare


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tessuto muscolareTutte le cellule hanno una struttura, il citoscheletro, che si forma e si disgrega, a seconda della funzione che la cellula deve svolgere, permettendole di cambiare forma e di muoversi. Nel tessuto muscolare questa possibilità assume un carattere altamente specifico mediante la presenza di proteine contrattili che permettono di variare velocemente la lunghezza della cellula in cui sono presenti. Si avrà così un tessuto specializzato nel generare movimento mediante la contrazione delle sue cellule, il tessuto muscolare.
Naturalmente, al variare delle funzioni cui è deputato il tessuto muscolare variano anche la sua morfologia e la sua struttura. Abbiamo così tre tipi di tessuto muscolare:



Il sangue

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Il sangue è un liquido di un caratteristico colore rosso, che circola in un sistema chiuso di canali: i vasi sanguigni. E’ di provenienza mesenchimale ed è formato da una parte corpuscolata (eritrociti, leucociti e piastrine ) e da una liquida: il plasma. La funzione principale del sangue, oltre a mediare il trasporto di ormoni, è quello di veicolare l’ossigeno alle singole cellule che formano i tessuti. I globuli bianchi, o leucociti, si trovano comunemente, oltre che nel sangue, anche nel tessuto connettivo dove, invece di avere una forma più o meno rotondeggiante, assumono un aspetto ameboide. Solo eritrociti e piastrine svolgono i loro compiti interamente all’interno del sistema vascolare.

Eritrociti

Gli eritrociti sono piccole cellule ricche di emoglobina che conferisce loro il colore rosso. La loro principale funzione è quella di catturare l’ossigeno nei polmoni e veicolarlo ai vari tessuti. Durante il processo di maturazione, nel midollo osseo, perdono ogni proprietà DNA-dipendente e quindi il nucleo regredisce fino a scomparire. Nei pesci, nei rettili e negli uccelli il nucleo degli eritrociti è ancora presente. La ridotta dimensione dei globuli rossi permette loro di raggiungere anche i capillari più periferici, mentre la caratteristica forma biconcava fa sì che queste cellule abbiano, a parità di dimensione, una maggiore superficie di scambio.



Tessuto linfoide

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il tessuto linfoide è un particolare tessuto connettivo caratterizzato dall'essere composto in gran parte da cellule dette linfociti sostenute da una fitta rete connettivale. Le cellule che lo compongono vengono generate in organi detti organi linfoidi primari, si spostano nei diversi distretti corporei mediante la circolazione sanguifera e linfatica (e quindi nel contesto dei tessuti connettivi sangue e linfa); possono sostare in altri organi linfoidi detti secondari ed infine possono extravasare e migrare attraverso il tessuto connettivo lasso. Da quanto detto si evince che le cellule che compongono il tessuto linfoide possono trovarsi nel contesto di svariati tipi di tessuto connettivo. Questo perchè la loro funzione non è quella tipica del tessuto connettivo (cioè trofica e di sostegno) bensì quella di difendere l’organismo dall’attacco dei più disparati agenti patogeni. Questa funzione rende necessaria la capacità di ricircolare in tutti i distretti corporei e di raggiungere le zone dove è presente il patogeno da contrastare.

I linfociti sono cellule generalmente piccole, occupate da un nucleo centrale, rotondo, molto evidente, circondato da un sottile anello di citoplasma. La caratteristica morfologica principale di queste cellule, oltre alle piccole dimensioni, è sicuramente quella di essere molto colorabili, indifferentemente dal metodo di colorazione usato. Per svolgere adeguatamente la propria funzione i linfociti hanno la caratteristica di essere molto mobili. Possiamo ritrovare queste cellule isolate o, il più delle volte, aggregate in formazioni più o meno organizzate.

Gli organi linfoidi si dividono in organi linfoidi primari e organi linfoidi secondari.


Tessuto osseo

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Nota: il tessuto cartilagineo ed il tessuto osseo vengono comunemente definiti tessuti connettivi di sostegno.

Il tessuto osseo è un tessuto dinamico e plastico: provvede a modulare la propria struttura in seguito a stimoli sia organici che meccanici. Esso è formato da una parte organica ed una parte inorganica. La parte organica è composta da cellule proprie del tessuto osseo (cellule osteoprogenitrici, osteoblasti, osteociti e osteoclasti che provvedono all’accrescimento, alla produzione e al riassorbimento del tessuto osseo) e da matrice extracellulare (sostanza amorfa e fibre collagene di tipo I). La parte inorganica è costituita da numerosi sali minerali come i fosfati di calcio e magnesio e i citrati di Na, Mn, K. La componente organica della matrice extracellulare rappresenta il 35% del peso secco dell’osso e ne determina robustezza ed elasticità mentre la componente inorganica mineralizzata rappresenta il 65% del peso secco e conferisce al tessuto osseo compattezza e durezza. Il tessuto osseo è soggetto a numerosi cambiamenti strutturali e funzionali dovuti all’età, all’alimentazione e alle condizioni generali del soggetto.

Tessuto cartilagineo

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Nota: il tessuto cartilagineo ed il tessuto osseo vengono comunemente definiti tessuti connettivi di sostegno.


E’ un tessuto connettivo specializzato, costituito da cellule, i condroblasti e i condrociti, circondate da una matrice extracellulare allo stato di gel con fibre. La cartilagine è l’unico tessuto connettivo sprovvisto di vasi sanguigni, per cui il nutrimento di questo tessuto è affidato alla permeabilità della matrice extracellulare. La cartilagine è generalmente rivestita da un connettivo capsulare, il pericondrio, fatta eccezione per le articolazioni dove non presenta pericondrio ed è a diretto contatto con il liquido sinoviale. I condroblasti sono ospitati in lacune della matrice extracellulare dove possono dividersi a formare dei priccoli gruppi cellulari chiamati gruppi cellulari isogeni (o più semplicemente gruppi isogeni), circondati da matrice extracellulare.


La cartilagine, a seconda della caratteristiche della matrice extracellulare e quindi della sua funzione, si divide in:

  • cartilagine ialina
  • cartilagine elastica
  • cartilagine fibrosa
  • cartilagine cellulare


venerdì 29 giugno 2018

Tessuto adiposo

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Il tessuto adiposo è formato da cellule, chiamate adipociti, che hanno la funzione di accumulare i grassi all'interno di grossi vacuoli citoplasmatici. 

Esisitono due (ma oggi si parla di 3) tipi di tessuto adiposo.



  • Il tessuto adiposo bianco (o uniloculare). Gli adipociti che formano il tessuto adiposo bianco presentano all’interno del citoplasma un’unica grande goccia di materiale lipidico (da qui il termine tessuto adiposo uniloculare) che sposta il nucleo, appiattendolo, in posizione eccentrica. Non essendo circondata da membrana, la goccia lipidica di fatto rappresenta un’inclusione cellulare. Oltre alla funzione di riserva energetica il tessuto adiposo bianco presenta funzione di isolamento termico, di riempitivo e di protezione di alcune strutture anatomiche, come nelle cavità orbitarie e nelle logge renali.

Tessuti connettivi altamente specializzati

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Si definisce tessuto connettivo altamente specializzato un tipo di tessuto che per le sue peculiari
funzioni assume caratteristiche istologiche tali da distinguerlo chiaramente dagli altri tessuti connettivi.

I tessuti connettivi altamente specializzati sono:



Clicca sul nome del tessuto che vuoi approfondire, verrai reindirizzato all'articolo dedicato.



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giovedì 28 giugno 2018

Tessuto Connettivo

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Con il termine “tessuto connettivo” si definisce un tipo di tessuto che fornisce supporto strutturale e metabolico agli altri tessuti.
Tutte le tipologie di tessuto connettivo derivano dal mesenchima. Le cellule mesenchimali, di origine mesodermica, sono di forma irregolare, generalmente allungate e presentano una sostanza intercellulare amorfa e priva di fibre. Tali cellule sono pluripotenti ed hanno cioè la capacità di differenziarsi in ciascuno dei diversi tipi di cellule connettivali (fibroblasti, condroblasti, osteoblasti, mastociti, adipociti, globuli bianchi e macrofagi), oltre che in fibrocellule muscolari.
Il tessuto connettivo è formato da cellule e da abbondante matrice extracellulare interposta tra di loro che determina le caratteristiche dei diversi tipi di tessuto connettivo. La natura di questa matrice extracellulare è può variare da una componente completamente fluida (sangue e linfa) in cui possono essere trasportati diversi tipi di cellule connettivali (eritrociti, leucociti, ecc.), ad una componente solida ma allo stesso tempo lassa che permette il passaggio di vasi sanguigni e sostanze, fino ad una matrice extracellulare calcificata (tessuto osseo) che permette di creare strutture molto resistenti. 

martedì 26 giugno 2018

Tessuto Epiteliale

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Tessuto epiteliale

Il tessuto epiteliale è formato da cellule strettamente unite tra loro in modo da creare una barriera con l’ambiente esterno. Oltre a proteggere tutto ciò che ricoprono gli epiteli svolgono anche funzione di assorbimento, secrezione, trasporto, scambio di gas, scivolamento (di due superfici) e sensoriale. Questo comporta un cambiamento della morfologia del tessuto a seconda della diversa funzione.
Alla base di tutti gli epiteli è presente una lamina basale che separa l’epitelio dal tessuto connettivo sottostante. Al di sotto della lamina basale è presente una lamina reticolare di natura connettivale composta da collagene di tipo III.



Epiteli di rivestimento


Un epitelio si può presentare come un unico strato di cellule che poggiano su di una lamina basale sottostante: in questo caso si parla di tessuto epiteliale monostratificato o semplice. Oppure l’epitelio si può presentare composto da due o più strati di cellule, il più profondo dei quali poggia sulla lamina basale ed in questo caso si parla di tessuto epiteliale pluristratificato o composto.


Le cellule che compongono il tessuto epiteliale hanno la caratteristica di essere polarizzate, cioè la superficie delle diverse facce della cellula svolge funzioni differenti. In particolare, le cellule epiteliali presentano un dominio apicale ed uno baso-laterale.
Il dominio apicale è il dominio che determina le caratteristiche dell’epitelio e può presentare specializzazioni utili a creare un flusso sulla superficie dell’epitelio stesso (ciglia) oppure ad aumentare la superficie della cellula (microvilli e stereociglia).

Sono epiteli monostratificati i seguenti epiteli:

domenica 24 giugno 2018

Cellula Eucariotica

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Prima di parlare della cellula eucariotica è giusto fare un breve accenno sulle cellule procariote.

PROCARIOTI

Innanzitutto, come accennato nel precedente post, la cellula procariotica differisce fondamentalmente dalla cellula eucariotica per l'assenza di membrana nucleare e di organuli, eccezion fatta per i ribosomi.
Esistono due tipi di procarioti anche se tra questi due domini non ci sono tuttavia differenze strutturali sostanziali.
  • Eubacteria: organismi procarioti più diffusi sul pianeta e comprendono la maggior parte dei batteri.
  • Archaea: vivono spesso in situazioni di temperatura e pH molto inospitali
Le principali strutture che caratterizzano le cellule procariote sono tre.

venerdì 22 giugno 2018

Livelli di organizzazione della materia vivente

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In questa breve introduzione vedremo un po’ cosa sta alla base della vita ed a fine articolo vedremo cosa viene definito “vita”, cosa non lo sia e cosa invece non si sa cosa sia realmente!

 Il primo livello di organizzazione della materia vivente è sicuramente l'atomo. Tutta la materia che ci circonda (sia vivente che non vivente) è infatti formata da atomi. Quando parliamo di queste minuscole unità della materia dobbiamo immaginarle come il sistema solare, con il Sole “al centro” ed intorno i pianeti che ruotano. Questo perché un atomo, che è la più piccola parte di un elemento chimico, è costituito da:
un nucleo centrale composto da protoni (carica positiva) e neutroni (neutri)
uno o più orbitali attorno al nucleo in cui si muovono gli elettroni (carica negativa).

giovedì 21 giugno 2018

Principali strumenti di indagine morfologica

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Il microscopio è uno strumento che consente di ingrandire gli oggetti e di vedere oltre le capacità dell'occhio umano. Il microscopio può essere di tipo ottico, basato sull'osservazione tramite luce visibile, oppure elettronico, basato sull'osservazione tramite fasci di elettroni. Esistono però molti altri tipi di microscopi che sfruttano diversi principi. I primi strumenti efficaci, nell'ambito dei microscopi di tipo ottico, vennero costruiti intorno alla fine del XVI secolo anche se l'origine esatta non è del tutto nota. Galileo definiva lo strumento un "occhialino per vedere le cose minime". Tra i primi scienziati ad utilizzare questo strumento fu Robert Hooke, noto per aver attribuito il nome alle ormai famosissime "Cellule".

DIFFERENZA TRA POTERE DI RISOLUZIONE ED INGRANDIMENTO

mercoledì 20 giugno 2018

Tecniche per lo studio dei campioni biologici

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Le tecniche istologiche rappresentano l'insieme delle procedure che permettono la preparazione di un tessuto biologico per l'esame al microscopio. Da questo comprendiamo come lo strumento essenziale per lo studio dell'istologia sia il microscopio poiché permette l'osservazione diretta dei tessuti che si vogliono esaminare. Affinché tale osservazione sia possibile, tuttavia, questi devono essere lavorati attentamente. Devono, per esempio, essere tagliati in sezioni molto sottili in modo da poter essere osservati in controluce, colorati sfruttando le caratteristiche chimiche delle cellule presenti all'interno in modo da poterle più facilmente riconoscere ma soprattutto devono essere trattati in modo da prevenire la loro decomposizione e permettere la conservazione per analisi successive. Un tessuto che sia stato in questo modo trattato prende il nome di preparato istologico.
Esistono due differenti tipologie di tali preparati:

Composizione chimica del Protoplasma

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Generalità

In citologia con il termine protoplasma si indica l'insieme delle sostanze contenute all'interno della cellula, circondate dalla membrana cellulare. Negli eucarioti il protoplasma può essere suddiviso in due zone:
quella esterna al nucleo che è detta citoplasma
quella interna al nucleo che si chiama nucleoplasma

martedì 19 giugno 2018

Benvenuti!

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ScienBlog è un blog gratuito in cui vengono umilmente condivise semplici informazioni relative alla Medicina ed alle scienze di base. È possibile trovare informazioni riguardo Biologia, Chimica, Istologia, Anatomia, Discipline cliniche e chirurgiche, Medicina di laboratorio e tanto altro…

Sono Federico Morabito, mentre scrivo siamo a Giugno 2018 ed attualmente sto ultimando i miei studi in Medicina e Chirurgia. Non pretendo di insegnare assolutamente nulla a nessuno ma mi piacerebbe  riuscire a condividere parte di ciò che ho studiato con tutti coloro che abbiano voglia di leggere i miei post. Il mio obiettivo è semplicemente quello di essere utile a chi dovesse avere bisogno di qualche semplice spiegazione o di qualche chiarimento in ambito prevalentemente medico/biologico. Spero di riuscire in questo intento.
Buona Lettura a tutti!