lunedì 5 novembre 2018

Ferri Chirurgici

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I ferri chirurgici sono degli strumenti progettati per essere usati durante un intervento chirurgico. Il loro utilizzo serve ad ottenere effetti come la modifica dei tessuti biologici o l'accesso alle cavità attraverso le superfici per la loro visualizzazione.

Nel corso del tempo, sono stati progettati e costruiti diversi tipi di strumenti chirurgici, sia per la chirurgia generale che per quella specialistica.

Tali strumenti sono generalmente suddivisi in sei classi per funzione.


  • Strumenti da taglio
  • Cogliere o detenzione di strumenti
  • Pinze emostatiche (strumenti utilizzati per fermare il flusso di sangue)
  • Divaricatori
  • Morsetti e distrattori
  • Accessori e impianti



La nomenclatura degli strumenti chirurgici segue determinati modelli e prende spunto dalla descrizione delle azioni che compie (per esempio, bisturi, emostatico), dal nome del suo inventore (per esempio, la pinza Kocher), o dal nome scientifico dell'organo relativo al tipo di intervento chirurgico (ad esempio, un tracheotomo è uno strumento utilizzato per eseguire una tracheotomia).


Bisturi
Bisturi
Questo è lo strumento impiegato per tagliare la cute ed altre formazioni anatomiche, permettendo di
raggiungere i tessuti sottostanti o per asportarne alcune parti. Il manico può essere di varie forme e dimensioni, in grado di montare le diverse tipologie di lame. Possono essere lunghi, corti o angolati.

Per la pericolosità potenziale di questo strumento, non deve essere mai manipolato senza averne il controllo e non va lasciato libero sul campo chirurgico. Le lame per bisturi possono avere diverse forme e dimensioni in base alle diverse funzioni che devono assolvere.

Attualmente si possono utilizzare recenti soluzioni come l'elettrobisturi. Esso è un generatore di segnali ad alta frequenza, che essendo di solito nel campo 0,4-2 MHz, viene chiamato generatore in radiofrequenza. Viene utilizzato in sala operatoria, per ovviare ai problemi connessi con fuoriuscita del sangue dovuta alla recisione di vasi sanguigni e capillari. Esso permette a seconda del suo utilizzo un'azione di taglio o di coagulo sul paziente operato. L'effetto termico della corrente sul tessuto può portare a differenti trasformazioni sulle cellule che lo compongono a seconda della temperatura raggiunta. Se questa è inferiore ai 100 °C si produce l'evaporazione dell'acqua contenuta nelle cellule e così si ottiene il blocco della fuoriuscita del sangue; se invece è superiore ai 100 °C, si ottiene la distruzione della cellula e quindi il taglio del tessuto; se infine la temperatura è molto superiore ai 100 °C si ottiene la carbonizzazione del tessuto e tale forma di coagulazione detta cauterizzazione spesso viene utilizzata in dermatologia per distruggere parti di tessuto come terapia in determinate patologie.

Forbici da dissezione
Forbici 

Standard
Questo è uno strumento da taglio e può avere lunghezze diverse (16, 20, 24 cm.) per agire a profondità differenti. Possono essere rette o curve ed avere lunghezze differenti delle lame. Vengono impiegate per sezionare strutture anatomiche robuste e per tagliare i fili di sutura od altro materiale.
È uno strumento potenzialmente pericoloso e non va azionato senza averne un controllo diretto. Data la delicatezza della lama, non devono essere impiegate per usi impropri o per tentare di tagliare strutture che richiedono strumenti più specifici (fili metallici).


da dissezione
Sono strumenti da taglio impiegati per sezionare strutture anatomiche delicate e verso le quali applicare il minor traumatismo possibile. Sono strumenti di precisione e di una certa delicatezza per cui è proibito un uso improprio.
Possono avere lunghezze differenti (16, 20, 22 cm.) e robustezza diversificata in base agli impieghi previsti. Possono essere rette o curve e con lunghezze diverse delle lame.



Pinze

Anche in questo caso esistono innumerevoli varianti di forma ed utilizzo ma noi ne presenteremo solo una minima rappresentanza solo per rendere l’idea di cosa siano.

anatomica

Pinza chirurgica
La pinza anatomica è la classica pinza impiegata per manipolare atraumaticamente i tessuti molli. Può essere sottile, grossa, corta, media o lunga e la scelta di queste varianti viene effettuata in base alle finalità chirurgiche ed alla profondità in cui agisce il chirurgo.

chirurgica

La pinza chirurgica è la classica pinza impiegata per afferrare saldamente e manipolare tessuti di
grande resistenza e durezza, come cute, fasce muscolari, tendini, ossa, periostio. Possono essere sottili, grosse, lunghe, medie e corte e data la presenza dell'estremità dentata, questo strumento è molto traumatico nei confronti di tessuti delicati come vasi, nervi, muscoli.


Pinza di Kocher
Pinza di Kocher

È la pinza di uso comune in chirurgia. Ha usi molto vari e per via della sua robustezza e grande presa sui tessuti, viene impiegata per afferrare saldamente i tessuti di maggior resistenza (fasce muscolari, frammenti ossei).

Possono essere curve o rette, lunghe o corte ed il loro uso è limitato a causa del forte traumatismo arrecato ai tessuti.





Mosquito

Sono pinze da emostasi e da presa di piccole dimensioni (10-12 cm.), curve o rette, che vengono impiegate principalmente per repertare fili applicati a formazioni tissutali molto delicate, o per effettuare emostasi su vasi molto piccoli e superficiali (safenectomia). Sono pinze delicate che possono rovinarsi per un uso improprio.



Spatole e divaricatori

vengono utilizzate, come dice lo stesso loro nome, per accede a strutture profonde come gli organi addominali, divaricando in questo caso specifico la cute e le strutture muscolari che delimitano esternamente la cavità addominale.



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